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Perché il tuo ristorante deve essere su Facebook

05/09/2017

Siate onesti, avete cliccato su questo link perché siete stati attirati dalla foto, vero? Tra i mille post della nostra bancheca che l’occhio scorre distrattamente ogni giorno, è naturale che si soffermi su una bella immagine come questa. Perché?

Perché il cibo è buono, è interessante, ed è bello da vedere.

Oggigiorno tutti hanno una pagina Facebook o un altro account legato alla propria azienda (per le piccole e medie aziende si parla dell’80%): bar, ristoranti e pub sono stati i primi ad aprirsi al mondo dei social per sponsorizzare il proprio marchio e i propri prodotti.

Il procedimento è abbastanza semplice: si crea la pagina, si invitano amici e clienti a cliccare “Mi piace” e il gioco è fatto. Lo abbiamo detto prima, è facile avrere tanti likes con la foto di un bel piatto di pasta.

Ma di chi saranno quei likes? Dei nostri clienti, dei loro amici e di tutte quelle persone che già ci conoscono e frequentano il nostro locale. E non è questo che vogliamo. Non vogliamo solo farci conoscere dal maggior numero possibile di persone, ma da persone che possono realmente diventare nuovi clienti.

Come fare? Rivolgendosi ad un professionista.

Un social media specialist può infatti:

·         svolgere un’attenta analisi del mercato e dei competitors;
·         selezionare il target e la geolocalizzazione;
·         distribuire efficacemente il budget;
·         programmare e impostare campagne mirate a generare conversioni, non solo likes.

Ma perché puntare proprio su Facebook?

Perché Facebook ha i grandi numeri dalla sua parte: di recente ha sfiorato la cifra 2 miliardi di utenti, di cui il 65% accede quotidianamente al social network e trascorre ben 50 minuti al giorno navigando tra foto delle vacanze, gattini e satire politiche.

E in questo mare disomogeneo ci sono anche una grande quantità di brand o nomi legati al mondo della ristorazione che sono diventati casi mediatici. Basta pensare all’hashtag #foodporn e a tutte le meraviglie culinarie che si possono scoprire, o ai foodblogger che hanno avuto in proprio Facebook la loro fanbase di partenza.

Si potrebbero citare moltissimi casi in cui un accurato e attento advertising sui social media abbia incrementato la brand reputation e i guadagni (che ci piaccia o no è questo l’obbiettivo di tutti), ma ci piacerebbe tra qualche anno portare il tuo di esempio.

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